Come proteggere i propri dispositivi da un attacco botnet

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una forte evoluzione degli attacchi informatici. Purtroppo, il mondo del web e delle tecnologie digitali è pieno di hacker.

I criminali informatici, infatti, hanno la capacità di stare sempre al passo con i tempi e le loro condotte sono in grado di compromettere la sicurezza dei dati di milioni di persone.
Esistono diverse tipologie di attacchi hacker. Anche se col tempo abbiamo un po’ tutti acquisito maggiori competenze su come difenderci dai cybercriminali, la verità è che gli attacchi informatici diventano sempre più sofisticati.

Oggi parleremo della botnet, come funziona e cosa possiamo fare per proteggerci da questo attacco.

Il significato di botnet

Per capire cos’è la botnet, analizziamo nei dettagli questo termine che è la fusione delle parole “robot” e “network”. Dunque, in estrema sintesi, le botnet sono reti di robot utilizzate per commettere reati informatici. Trattasi di attacchi informatici compiuti da un gruppo di dispositivi connessi ad Internet e controllati da un hacker, in gergo denominato botmaster.

Gli attacchi botnet cominciano nel momento in cui i criminali informatici riescono ad accedere a vari dispositivi compromettendone la sicurezza. Potrebbero farlo iniettando virus Trojan o utilizzando tecniche di ingegneria sociale. Di conseguenza, tali dispositivi vengono controllati da un software che ordina ai dispositivi infettati di eseguire attacchi su larga scala.

Gli attacchi botnet possono essere utilizzati allo scopo di:

  • Rubare dati;
  • Inviare contenuti SPAM;
  • Compromettere informazioni riservate;
  • Attuaree frodi pubblicitarie;
  • Lanciare attacchi DDoS pericolosi.

A differenza di altri malware che si replicano all’interno di un singolo sistema, le botnet rappresentano una minaccia maggiore perché consentono all’hacker di eseguire un gran numero di azioni contemporaneamente. Infatti, chi compie un attacco del genere riesce, purtroppo, a controllare da remoto i vari dispositivi.

Del resto, la forza delle botnet sta proprio nel numero di dispositivi che sono in grado di controllare. Maggiore è questo numero, più forte è il rischio che vengano compiute azioni pericolosissime. Di conseguenza, i rischi derivanti dagli attacchi botnet sono veramente elevatissimi.

Quali sono i dispositivi vulnerabili

La vera pericolosità degli attacchi botnet, come abbiamo accennato poc’anzi, sta nel numero di server o computer la cui sicurezza viene compromessa. Purtroppo, non ci sono dispositivi più o meno esposti a questo attacco. La verità è che qualsiasi dispositivo connesso ad Internet è potenzialmente a rischio.

Con la costante crescita dell’Internet of Things, cresce a dismisura il numero di dispositivi collegati al web. Dunque, in via esponenziale aumentano i rischi di finire vittime di un attacco botnet. Anche il più innocuo dei device, come ad esempio le telecamere wireless che utilizziamo per controllare alcuni punti della nostra abitazione, può essere attaccato e può consentire agli hacker di entrare nella rete.

C’è da dire, però, che spesso questi dispositivi non vengono configurati nel modo corretto. L’errata configurazione delle impostazioni di sicurezza può esporre i device a maggiori rischi.

Gli attacchi botnet sono difficili da rilevare perché spesso l’utente non è consapevole quando un dispositivo viene compromesso. Alcune botnet prevedono la presenza di un server centrale che controlla ogni bot in una sorta di stazione di comando e controllo. Allo scopo di minimizzare i rischi, in casi del genere la chiave di volta sta nel riuscire ad individuare il server centrale.

Come proteggere i tuoi dispositivi

Prevenire gli attacchi botnet è diventato più difficile nel corso degli anni. Tuttavia, è possibile adottare alcune misure per abbassare i rischi.

Una botnet, così come qualunque attacco informatico, si muove alla ricerca dei punti deboli presenti nella rete. È molto importante aggiornare costantemente il device, in particolare il sistema operativo, e soprattutto è fondamentale che l’aggiornamento venga eseguito con puntualità, cioè appena risulta disponibile.

Poiché le botnet possono colpire reti di computer anche e soprattutto a livello aziendale, è importante seguire alcune best practices di sicurezza dei device connessi, come ad esempio l’utilizzo di password complesse o di sistemi più sicuri, come l’autenticazione a due fattori. Inoltre, i dipendenti andrebbero istruiti sui comportamenti da tenere in presenza di e-mail phishing contenenti allegati o link sospetti.

Prevenire un attacco botnet, però, in molti casi richiede il possesso di competenze e l’impiego di strumenti avanzati. In particolare, potrebbe essere molto utile monitorare costantemente il traffico di rete attraverso sistemi in grado di monitorare, per esempio, l’accesso degli utenti. Infatti, è necessario assicurarsi che l’accesso alla rete venga fornito solo a pochi utenti.

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