Smart working: le regole per i dipendenti

Lo smart working comporta la necessità di approcciare in modo innovativo al lavoro, da parte dell’azienda in generale ma anche da parte dei dipendenti.

I vantaggi che le imprese ma anche i lavoratori possono ottenere dal lavoro agile sono davvero tanti, a patto che si rispettino le normative vigente e quelle regole che permettano di portare avanti in maniera serena e produttiva le attività.

Se, ad oggi, sono ancora poche le realtà italiane ad aver adottato il lavoro flessibile, il motivo è da ricercare, probabilmente, in una scarsa conoscenza delle opportunità e della riduzione dei costi che un approccio del genere comporterebbe.

Anche i dipendenti, però, sono chiamati a svolgere la propria parte, per far sì che un progetto di smart working possa condurre ai risultati ed agli obiettivi prefissati. Andiamo a vedere quali sono le regole, non soltanto normative, che ogni lavoratore dovrebbe rispettare quando accetta di lavorare in smart working.

Massima collaborazione

Il lavoratore deve garantire massima collaborazione all’azienda, non soltanto per quanto concerne il rispetto delle indicazioni per lo svolgimento del lavoro ma anche nell’attuazione delle misure di sicurezza che il datore di lavoro è obbligato a fornire.

Chiaramente, questo discorso non va ad intaccare minimamente i diritti del lavoratore rispetto agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali. Anche in modalità smart working, tali diritti devono sempre essere garantiti. Per quanto riguarda le condizioni economiche, stipendio o retribuzione durante lo smart working dovrebbe rimanere tutto invariato.

Focalizzazione sugli obiettivi

Lo smart working presuppone un salto di qualità anche dal punto di vista dell’atteggiamento mentale. Chiariamo bene questo aspetto. Al di là della modalità con cui viene effettuata la prestazione lavorativa, ogni dipendente dovrebbe, sempre e comunque, lavorare per obiettivi.

Questo discorso assume, però, rilevanza ancora maggiore nei contesti di lavoro agile. La mancata condivisione degli spazi in cui, genericamente, si svolge la prestazione lavorativa (l’ufficio aziendale) e l’assenza di un controllo diretto deve essere compensata dalla creazione di una adeguata struttura organizzativa. Il lavoratore deve conoscere gli obiettivi da raggiungere, nei tempi e nelle modalità prestabilite dal datore di lavoro.

Responsabilità nell’utilizzo degli strumenti e delle apparecchiature aziendali

Questo è un tema delicato che richiede un forte impegno e senso di responsabilità sia da parte dell’azienda che del dipendente. L’organizzazione deve stabilire quali sono i mezzi, le apparecchiature e le infrastrutture che il lavoratore dovrà utilizzare per svolgere al meglio la prestazione lavorativa.

Il dipendente deve impegnarsi a rispettare le prescrizioni aziendali per non mettere a rischio la sicurezza delle piattaforme ma soprattutto dei dati in esse presenti. Ecco perché i progetti di smart working difficilmente possono avere successo se improvvisati.

Reperibilità

Non essendo presente fisicamente all’interno degli uffici, il lavoratore deve essere ugualmente reperibile negli orari in cui è previsto che egli debba svolgere la prestazione lavorativa. Lo smart working, oggi, è reso più agevole proprio grazie ai mezzi di comunicazione che la tecnologia ci mette a disposizione.

Le riunioni aziendali, effettuate attraverso strumenti di audio e video conference, permettono non soltanto al datore di lavoro di essere costantemente aggiornato sull’avanzamento dei lavori ma anche di rafforzare e coalizzare il team.

In sintesi, se si fa parte di uno specifico dipartimento aziendale, è importante che ogni lavoratore partecipi attivamente ai briefing. In questo modo, sarà possibile scambiare informazioni sia con i manager con i propri colleghi.

Creatività

Al di là della mansione che ogni dipendente svolge, il lavoro in modalità smart working può liberare la creatività che è in ognuno di noi. Lo stress da ufficio è, spesso, un nemico dello spirito d’iniziativa. Lavorare in modalità flessibile dovrebbe essere, innanzitutto, un’opportunità di crescita per il lavoratore.

Quante volte sarà capitato di pensare di partecipare ad un corso di formazione per migliorare le proprie competenze ma di rinunciare per mancanza di tempo? Lo smart working in Italia può essere una grande occasione per dedicare del tempo all’arricchimento delle proprie competenze e conoscenze professionali.

Chiaramente, da questo punto di vista, anche le aziende non sono esentate dal fornire un importante contributo. È possibile organizzare corsi in modalità e-learning o semplici seminari formativi che permettano di coinvolgere attivamente le risorse umane. È il modo migliore per assicurarsi che ogni dipendente sia sempre sul pezzo.

Un cambio di paradigma anche per i lavoratori

In linea generale, un dipendente che ha sempre dimostrato qualità nel lavoro tenderà a fare lo stesso indipendentemente dal fatto che possa essere fisicamente presente in ufficio. Sta di fatto che il giusto approccio mentale allo smart working può incidere davvero tanto sul percorso di crescita personale e professionale di un lavoratore.

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